AREA. L’ufficio democratico ATELIER by Studio Gensler e Fantoni
Il New York Times parla di ATELIER di Fantoni e Studio Gensler
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Il New York Times parla di ATELIER di Fantoni e Studio Gensler

È urgente armonizzare i parametri vincolanti di formaldeide nei pannelli all’interno della Ue, sia per regolamentare l’importazione di prodotti terzi sia per evitare ostacoli all’interno dello stesso mercato comunitario. L’appello arriva dall’assemblea annuale dell’European Panel Federation (EPF), l’organizzazione europea di rappresentanza dei produttori di pannelli, e in particolare dal suo presidente, il friulano Paolo Fantoni, appena rieletto per il suo terzo mandato.

“Attualmente sette su 28 Paesi prevedono un limite cogente alle emissioni di formaldeide – spiega Fantoni – tra questi, la Germania pensa di introdurre unilateralmente regole più restrittive e metodi di test diversi, che però andrebbero a limitare la libera concorrenza all’interno del mercato unico. Tutto questo non solo genera problemi per i produttori europei e lascia aperte le porte all’importazione di prodotti extraeuropei che non rispettano alcun parametro, ma genera anche confusione nel consumatore finale. Chiediamo, quindi, ai nuovi organi dell’Unione Europea l’adozione urgente di una direttiva di armonizzazione della materia”.

I pannelli prodotti in Europa sono utilizzati nell’arredamento, nelle costruzioni, negli imballaggi e in molti altri settori. Lo standard EN13986 prevede attualmente due classi di emissione di formaldeide: E2 ed E1. Il secondo, più basso (pari a 0,1 ppm – parti per milione – come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità), fin dal 2007 è stato adottato dalle industrie che aderiscono alla Epf. La Federazione intende spingere per una riduzione precauzionale della sostanza volatile, sulla base delle recenti valutazioni fatte dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa).

“La nostra proposta – dettaglia il presidente – vuole uniformare le regole in tutti i Paesi dell’Ue introducendo il limite obbligatorio E1, sia per la produzione sia per l’importazione di pannelli e di mobili. Allo stesso tempo chiediamo di introdurre un ulteriore standard volontario, con emissioni pari a metà E1, a cui i singoli produttori possono aderire”.

Nel 2018 la produzione complessiva europea di pannelli è stata pari a 59,3 milioni di metri cubi, in crescita dell’1,7% rispetto all’anno precedente ma con un trend di rallentamento, visto che l’aumento nel 2017 era stato del 3,2 per cento.

Nel primo quadrimestre di quest’anno gli indicatori, se confrontati con quelli dello stesso periodo del 2018, parlano di un’inversione negativa dei livelli produttivi, diminuiti dell’1,2%, quale conseguenza delle incertezze che colpiscono le filiere industriali a valle.

 

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